martedì 19 agosto 2008

Capraia & Oltregiogo

L'espansione è una risposta positiva, e stare sempre sulla difensiva fa passare, alla lunga, per dei perdenti. O alla meglio, dei condannati.
Ecco dunque la mia risposta alle rivendicazioni torinesi della Liguria: siamo noi a rivendicare nella fattispecie ciò che è nostro nel più stretto senso storico-cultulare, ovvero l'Oltregiogo.
L'Oltregiogo è la "terra irredenta" ligure, i cui abitanti parlano dialetto genovese e vivono in comuni spesso terminanti con l'aggettivo "ligure" e fregiati negli stemmi delle croci di San Giorgio, terre che furono parte prima della Repubblica di Genova e poi della Regione Liguria fino all'approvazione della legge Rattazzi nel 1859. Urbano Rattazzi, alessandrino, lo stesso genio politico che nel trattare la questione romana quasi valse l'interdetto al neonato Regno d'Italia, pensò bene di mortificare ulteriormente l'antica Repubblica - dopo aver posto le code dei suoi grifoni reggistemma tra le gambe degli stessi, in segno di sottomissione - annettendo alla provincia della sua città natale alcune cittadine liguri d'oltre appennino. Più o meno, la stessa cosa che, in grande, si sta cercando di fare oggi. A questo sito (http://firmiamo.it/capraiaeoltregiogo) è possibile firmare una petizione per la restituzione dell'Oltregiogo (e dell'isola di Capraia) agli eredi dei loro legittimi possessori, la Repubblica di Genova.

lunedì 18 agosto 2008

NO all'annessione piemontese della Liguria
















Perchè dobbiamo dire questo NO?
Un esempio su quella che sarebbela lungimirante politica della macroregione ci viene dalla recente riapertura del dibattito sul nucleare. Per bocca dei suoi rappresentanti, la Regione Piemonte ha affermato che se Scajola vuole le centrali, se le dovrà costruire in Liguria perchè i piemontesi non le vogliono.
Ottimo. Però le entrate del porto, del turismo, delle manifestazioni, quelle le vogliono eccome.

Un'altra perla di cooperazione - quella stessa cooperazione a quanto pare irrealizzabile, secondo i sostenitori del Limonte, senza una fuzione delle regioni - riguarda la versione torinese di Euroflora, che si svolgerà proprio in corrispondenza dell'originale genovese per sei mesi anzichè una ventina di giorni, e con tutti i crismi del governo italiano. Bella cooperazione.

Episodi simili dovrebbero far pensare anche chi dice che in cambio, per esempio, di una migliore Sanità ligure si potrebbe anche pagare lo scotto dell'annessione. La soluzione dei problemi economici della Liguria è con ogni probabilitià da ricercarsi in una cattiva gestione delle sue risorse, e non vedo perchè i governatori 'foresti' dovrebbero essere più onesti o capaci di quelli autoctoni. Una nuova classe politica sarebbe la soluzione dei problemi non solo liguri, ma anche italiani - ma questo è un altro discorso...

venerdì 4 luglio 2008

Grazie agli amici del MIL

Dopo mesi torno per ringraziare gli amici del Movimento Indipendentista Ligure, con cui i rapporti non saranno mai abbastanza stretti, per aver linkato questo blog nel loro curatissimo sito. Purtroppo le novità in merito al Limonte scarseggiano, e non oso sperare che si tratti di un buon segno.
Non posso che rinnovare l'invito, quest'oggi diretto con particolare enfasi ai 'colleghi' del MIL, a espimere voti, commenti, suggerimenti e precisazioni. Grazie a tutti.

mercoledì 30 aprile 2008

Rieccomi

Se ce ne sono, spero che i miei lettori saranno contenti di risentirmi - e non dubito che ce ne siano, vistoche, ancorchè lentamente, il sondaggio continua a raccogliere voti e il blog stesso scala pian piano la lista di indirizzi che Google collega a ricerche sul Limonte.
La mia apparente inerzia - altri quattro mesi passati dall'ultimo post - non sono certo dovuti alla mancanza di interesse, ma a quella di nuove informazioni riguardanti il Limonte: stampa e TV osservano un silenzio rigoroso, e da alcuni mesi non ricevo novità in merito al "discusso" progetto di unificazione. Di questo silenzio non so se rallegrarmi come indice di decadimento della sinistra idea, o se preoccuparmi di possibili aspetti censori della faccenda. Chiunque venisse a conoscenza di novità è invitato a comunicarmele, magari semplicemente con un commento, che invito sempre a lasciare.
Un saluto!

venerdì 4 gennaio 2008

Ritorno

Ciao a tutti,
è passato un po' di tempo dall'ultimo post, ma sono stato lieto di vedere che il sondaggio ha riscosso sufficiente attenzione. Al momento in cui scrivo, esattamente 3/4 dei votanti si sono espressi contro il Limonte: un risultato interessante, anche se, con chi ho parlato di persona della faccenda (liguri e piemontesi, indifferentemente) non ho ancora trovato sostenitori del progetto. L'unico che si è espresso favorevolmente alla fusione era un sardo.
Mi dispiace, però, che nessuno abbia lasciato commenti. Mi piacerebbe che le mie tesi fossero controbattute. Nella speranza di ottenere qualche attenzione, torno a provocare i lettori con la solita domanda: quali benefici porterebbe il Limote alla/e nostra/e regione/i?
Terzo Valico e cooperazioni d'ogni sorta non si possono realizzare senza intaccare l'identità dei due popoli?
Perchè unire due realtà tanto diverse quando ovunque si cerca di federalizzare anche quelle più simili?
Abruzzo e Molise hanno avuto per secoli una storia comune sotto le Due Sicilie, eppure si sono voluti separare: perchè dunque unire a forza due popoli diversi da sempre?
E ora una provocazione: perchè non si sente mai parlare del Limonte, nemmeno sulle reti regionali? C'è forse il timore di sollevare l'opinione pubblica? Meglio fare le cose in segreto fino all'ultimo?

Con questi quesiti, vi lascio: spero di tornare a scrivere presto. In ritardo, buone feste a tutti e buon anno.